Descrizione

Comune collinare, di origini molto antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I polpenazzesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte crescita edilizia; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e le località di Picedo, Borrine, Bottenago, Castelletto e Cooperativa. Il territorio mostra un profilo geometrico ondulato, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L'abitato, che, con i resti del castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è situato in una stupenda posizione panoramica; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, spicca un giglio rosso con due garofani d'argento accompagnato, in capo, da una lama d'oro munita superiormente di denti quadrangolari e inferiormente di denti triangolari.

Comune collinare, di origini molto antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I polpenazzesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte crescita edilizia; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e le località di Picedo, Borrine, Bottenago, Castelletto e Cooperativa. Il territorio mostra un profilo geometrico ondulato, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L'abitato, che, con i resti del castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è situato in una stupenda posizione panoramica; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, spicca un giglio rosso con due garofani d'argento accompagnato, in capo, da una lama d'oro munita superiormente di denti quadrangolari e inferiormente di denti triangolari.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche preistoriche, stando al rinvenimento, nel luogo un tempo occupato dal laghetto di Lucone, prosciugato verso la metà del XV secolo, di vari reperti databili all'età del bronzo (II millennio a.C.); a questi ne subentrarono altri di galli e in seguito di romani, di cui sono pervenute numerose testimonianze. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Pulpinazo e Pomponacio, sembra derivi dal nome latino di persona POMPONIUS attraverso il peggiorativo POMPONACIUS. La storia successiva alla caduta dell'impero romano non si discosta da quella del resto della Valténesi che, dopo le invasioni barbariche, fu coinvolta nelle lotte medievali e in particolare negli aspri scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, venendo annessa, nella prima metà del Quattrocento, alla repubblica di Venezia. Possedimento di più nobili famiglie, tra cui quella degli Aleni, feudatari di Bottenago, con la caduta della Serenissima, nel 1797, fu occupata dalle truppe napoleoniche e austriache, partecipando poi ai moti risorgimentali. Dal punto di vista storico-architettonico suscitano interesse: la torre del castello medievale, inglobata nell'edificio in cui ha sede il municipio; la parrocchiale di Santa Maria, risalente alla fine del Cinquecento; la chiesa di San Pietro in Lucone, contenente pregevoli affreschi del XIV e XV secolo, e la casa Albrici-Palazzi.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche preistoriche, stando al rinvenimento, nel luogo un tempo occupato dal laghetto di Lucone, prosciugato verso la metà del XV secolo, di vari reperti databili all'età del bronzo (II millennio a.C.); a questi ne subentrarono altri di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a> e in seguito di romani, di cui sono pervenute numerose testimonianze. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Pulpinazo e Pomponacio, sembra derivi dal nome latino di persona POMPONIUS attraverso il peggiorativo POMPONACIUS. La storia successiva alla caduta dell'impero romano non si discosta da quella del resto della Valténesi che, dopo le invasioni barbariche, fu coinvolta nelle lotte medievali e in particolare negli aspri scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, venendo annessa, nella prima metà del Quattrocento, alla repubblica di Venezia. Possedimento di più nobili famiglie, tra cui quella degli Aleni, feudatari di Bottenago, con la caduta della Serenissima, nel 1797, fu occupata dalle truppe napoleoniche e austriache, partecipando poi ai moti risorgimentali. Dal punto di vista storico-architettonico suscitano interesse: la torre del castello medievale, inglobata nell'edificio in cui ha sede il municipio; la parrocchiale di Santa Maria, risalente alla fine del Cinquecento; la chiesa di San Pietro in Lucone, contenente pregevoli affreschi del XIV e XV secolo, e la casa Albrici-Palazzi.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si avvale di proficue coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, vite e olivo; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituta da più aziende che operano nei comparti alimentare, edile, elettronico e soprattutto in quello tessile, che offre buone opportunità di occupazione; non mancano fabbriche di mobili, giocattoli, manufatti in cemento e articoli in plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Priva di servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare ma si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. Tra i servizi sanitari è garantito quello farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si avvale di proficue coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, vite e olivo; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituta da più aziende che operano nei comparti alimentare, edile, elettronico e soprattutto in quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, che offre buone opportunità di occupazione; non mancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, giocattoli, manufatti in cemento e articoli in plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Priva di servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare ma si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. Tra i servizi sanitari è garantito quello farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, richiamati soprattutto dalla vicinanza del lago di Garda, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, alquanto intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti localmente, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra i quali meritano di essere citate: la fiera del vino Doc, che si svolge a maggio, e la festa della "carata", manifestazione folcloristica con sfilata in costume, che richiama la tradizione della vendemmia. La festa della Patrona, Santa Maria Bambina, viene celebrata l'8 settembre.

Meta di un significativo movimento di turisti, richiamati soprattutto dalla vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODIGARDA'>lago di Garda</a>, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, alquanto intensi, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti localmente, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra i quali meritano di essere citate: la fiera del vino Doc, che si svolge a maggio, e la festa della "carata", manifestazione folcloristica con sfilata in costume, che richiama la tradizione della vendemmia. La festa della Patrona, Santa Maria Bambina, viene celebrata l'8 settembre.

Località

Bottenago, Castelletto, Picedo

Bottenago, Castelletto, Picedo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Polpenazze del Garda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.